Run! Run!! RUN!!! La sfida dei pagamenti digitali

Impronte digitali per sbloccare il pagamento, la lista movimenti a portata di tap sul proprio smartphone, un processo di registrazione facile ed intuitivo, e un’infrastruttura che ti permette di pagare al volo poggiando lo smartphone al POS. Queste sono le semplici caratteristiche chiave di un sistema di pagamento mobile efficace, in una corsa competitiva che da tempo ha scaldato gli animi tra i vari Google Pay, Apple Pay, Samsung Pay e via dicendo. La quota di pagamenti digitali e mobile è destinata a crescere in maniera esponenziale, seguendo le magnifiche sorti e progressive dell’e-commerce e della transizione al new retail e poter controllare l’enorme mole di dati degli acquisti e della gestione finanziaria lato consumer è una torta golosa che in pochi si possono lasciar sfuggire.

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(foto Unsplash) Contactless…già un passo avanti, specialmente con Square

L’esempio è la Cina: avanti all’occidente anni luce da questo punto di vista, ha trasformato un paese senza carte di credito in un duopolio tra Alipay, il sistema mobile di pagamenti con digital wallet di Alibaba Group, e WeChat pay che da sfidante è riuscito in pochi anni ad arrivare a gestire metà dei pagamenti elettronici nel paese con un miliardo di transazioni al giorno. Nei supermercati di HeMa a Shanghai si paga con il proprio smartphone e persino gli homeless chiedono la carità mostrando un QR code associato al proprio wallet digitale, mentre comitive di amici dividono “alla romana” il conto del ristorante con qualche tap nel proprio social network preferito.

In occidente siamo indietro, ma gli ultimi dati IPSOS mostrano come ci siano parecchi mercati ad alto tasso di crescita economica e dell’e-commerce, come la Cina, l’India, l’Indonesia e molti altri, dove la propensione all’utilizzo di sistemi digitali di pagamento sfiora percentuali bulgare.

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Percentuale degli utenti che si dichiarano, secondo IPSOS, propensi all’utilizzo di mezzi digital payment

Se andiamo a vedere globalmente le piattaforme per numero di utenti, la distribuzione è ovviamente Cina-centrica, ma sul versante occidentale abbiamo una distribuzione inedita in cui nuovi strumenti più versatili del passato si sono finalmente affacciati sul mercato.

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E negli Stati Uniti? Interessante vedere la dinamica nel secondo mercato e-commerce del mondo e, soprattutto, uno dei più importanti lato retail sia per i movimenti della GDO tradizionale che per i tentativi disruptive di Amazon Go e di altri player. Una fonte da tener d’occhio è ovviamente lo US Payments Forum e i suoi paper sull’argomento che scandagliano per bene il mondo dei pagamenti digitali (e non) in tutti gli Stati Uniti. Interessante vederli dichiarare malcelata insoddisfazione per l’implementazione delle tecnologie che supportano i pagamenti con wallet digitali da quando, nel maggio 2011, Google ha introdotto il suo sistema che utilizza NFC e smartphone per finalizzare i pagamenti elettronici. Eppure indica sette lezioni o case history da cui prendere spunto, delle quali tre sono certamente da tener presente:

  1. starbucksStarbucks vanta il maggior tasso di adozione, in tutti gli Stati Uniti, del pagamento tramite wallet sfiorando il 30%
  2. Apple Pay ha un monopolio da scalfire dato che copre il 90% delle transazioni mobile e contactless del paese
  3. Walmart Pay è riuscita in soli dodici mesi dall’adozione ad eguagliare e quasi sorpassare i wallet che fanno affidamento ai singoli device. Evidentemente gli incentivi al consumo funzionano soprattutto se affiancati ad un programma di fidelizzazione del cliente che funzioni davvero e sia al passo con i tempi

Di qui delle indicazioni operative e pragmatiche in pieno stile americano: servono sistemi che riescono a puntare su una customer experience facile ed intuitiva, dare fiducia e sicurezza, ed evitare cambiamenti di POS o hardware e soprattutto non richiedere fee aggiuntive. Mancanze in queste caratteristiche hanno portato alle peggiori storie di fallimento nel settore, come CurrentC o altri.

Correre sì, ma con la bussola ben presente.

 

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