Shopify scommette sulla logistica

Shopify, il colosso canadese dell’e-commerce, ha scommesso in maniera importante sulla logistica entrando di fatto in una competizione frontale con Amazon, in un terreno decisamente non facile. Lo scorso mese durante l’investor day, l’azienda ha annunciato un piano per realizzare enormi investimenti in tutti gli Stati Uniti per una rete di centri logistici dove immagazzinare, processare, spedire e consegnare pacchi per conto dei propri merchant. L’obiettivo è quello di riuscire a conquistare una quota di mercato maggiore nell’ambito del settore e-commerce ampliando l’offerta di valore per i propri clienti consolidando anche l’aspetto logistico.

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Shopify permette di gestire il proprio store insieme alla presenza sui principali marketplace internazionali: con piani e pricing differenziati per tutti i business in basa alla scala e alla necessità di servizi modulari

 

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Le azioni di Shopify (NYSE) negli ultimi sei mesi. Adesso valgono oltre trecento dollari, ed un buon boost c’è stato a giugno con l’annuncio dell’investimento nella logistica e-commerce

Dall’annuncio le azioni alla borsa di New York (NYSE) hanno avuto una reazione positiva, in una dinamica di lungo periodo che ha visto una crescita sempre sostenuta dai circa cento dollari del periodo della quotazione agli attuali 330 USD alla data di questo articolo. Uno dei driver importanti della scelta di Shopify è sicuramente il fatto che i merchant sono disposti a pagare cifre interessanti per avere servizi di fulfillment all’altezza delle aspettative elevate della clientela, che si attende consegne rapidissime, efficienti, e la gestione di processi complicati come quello dei resti oppure dello stoccaggio. Amazon ad esempio, con i propri servizi di fulfillment ha generato oltre undici miliardi di dollari nel primo trimestre di quest’anno confermando una crescita del 20% anno su anno, che vede un continuo investimento da parte del colosso di Seattle sulla propria capacità logistica e sulle linee di ricerca e sviluppo che puntano a massimizzarne l’efficienza e ad aprire soglie di mercato con un innegabile vantaggio competitivo, come nel caso dei servizi di air delivery o gli esperimenti sulla consegna attraverso i droni. Un servizio che è stato recentemente al centro di indagini più approfondite su possibili pressioni di rilievo antitrust almeno in Italia (mentre a livello europeo pare che l’indagine si concentri sull’utilizzo dei dati).

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FBA ovvero fulfillment by Amazon i servizi di logistica del colosso di Seattle che permettono ai seller/merchant di diventare account Prime e gestire in maniera terziarizzata ed efficiente magazzinaggio, consegna e gestione dei resi. Un servizio efficiente ma con un impatto importante sul conto economico di un e-commerce sui marketplace, che ha generato oltre undici miliardi di dollari di fatturato per l’azienda americana nel primo trimestre di quest’anno

La mossa di Shopify non sorprende: gran parte delle aziende che utilizzano la piattaforma lo fanno per centralizzare in un servizio unico ed efficiente la possibilità di servire piattaforme differenti. In piena sintonia con la necessità di investire nella direzione del new retail soprattutto in mercati maturi dal punto di vista digitale come gli Stati Uniti, la Cina o l’Unione Europea, Shopify permette di servire i propri clienti attraverso l’e-commerce proprietario, i marketplace internazionali, e i social network che come Facebook o Instagram implementano funzioni sempre più efficaci per il commercio elettronico.

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Handshake, una delle acquisizioni più interessanti di Shopify per avanzare nel B2B e-commerce. Questa startup americana ha messo a punto una piattaforma per connettere professionisti ed aziende nel commercio di prodotti all’ingrosso, una soluzione interessante per conquistare quote di mercato importanti nel B2B e-commerce

L’azienda canadese è nata nel 2004, ben dieci anni dopo il lancio di Amazon, eppure ha fatto parecchia strada e diversi report settoriali come quello di Feedvisor hanno evidenziato come una quota consistente pari al 19% dei seller Amazon abbia aperto shop su Shopify come valida alternativa e come mossa per servire canali distributivi molteplici. Shopify di fatto sta diversificando i propri servizi, arrivando anche a servire l’e-commerce B2B che, come spesso viene ricordato, ha un valore delle transazioni estremamente superiore al B2C scontando però ritardi importanti dal punto di visa della penetrazione tra le imprese e del livello di sofisticazione degli strumenti a disposizione per metterlo in pratica. Un segnale importanti sono alcune acquisizioni realizzate dall’azienda in questa direzione: su tutte l’acquisto della startup americana Handshake che si occupa di connettere profili professionali che si occupano di commercio all’ingrosso creando un vero e proprio network B2B in grado di innescare leve di marketing importanti per i produttori.

Mentre la battaglia logistica si fa dura…vediamo chi vince sulla strada del new retail.

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Header Photo by Yusril Permana ali on Unsplash

 

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