Solo un paio di mesi fa abbiamo intervista Bob Chua, founder di BlinQ, per coprire il lancio del nuovo sito di e-commerce che offre soluzioni all’avanguardia per i millennial nel settore della moda di lusso. Una startup realizzata da chi ha già alle spalle storie di successo e uscite interessanti alla borsa di Londra, e che attraverso l’automazione della logistica e della gestione delle scorte, al marketing 4.0 della realtà aumentata, punta a diventare un attore leader nel mercato dell’area ASEAN. L’azienda con sede a Singapore ha annunciato di aver raccolto oltre due milioni di dollari da un gruppo di investitori privati come parte del suo nuovo seed round per acquisire risorse importanti da utilizzare per accelerare le assunzioni e gli sviluppi software della piattaforma, come sottolinea lo stesso Bob in un’intervista su PitchDeck.

Secondo recenti sondaggi (2019) nel sud-est asiatico c’è una ripartizione dei prezzi nei cluster di spesa, almeno secondo le dichiarazioni dei consumatori intervistati, che appare polarizzata tra i low spender ed una fascia media in crescita. Aldilà del dato specifico sull’online, però, la vera sfida è colpire le fasce wealthy che vediamo nell’articolo come sempre più in crescita in paesi come Singapore o alcune aree del Sud Est Asiatico
Il mercato dell’ecommerce di lusso è stimato aver raggiunto oltre 330 miliardi di dollari nel 2018, con una previsione di arrivare a 500 miliardi di dollari entro il 2020 in un assetto nel quale l’Asia contribuisce al 44% del mercato globale. Gli asiatici trascorrono 3,6 ore al giorno sui loro smartphone (il valore più elevato del mondo). L’economia dei servizi subscription based cresce del +100% annuo negli ultimi 5 anni e ammonta a 2,6 miliardi di dollari USA in termini di volume d’affari, dato che fa riflettere sulla complessità dell’audience dei consumatori cui rivolgersi, che presenta comportamenti decisamente evoluti.
Il rapporto Wealth Index di Euromonitor, pubblicato qualche giorno fa, sottolinea che Singapore è tra i primi dieci mercati in termini di importanza del segmento wealthy customers, dato piuttosto rilevante per ogni strategia di marketing che si rispetti nel paese. Interessante notare che l’indice è costruito su un approccio incrociato che tiene conto non solo del reddito medio annuo, ma anche della ricchezza consolidata in asset di proprietà, comportamenti al consumo, quindi copre ampiamente i cluster obiettivo dei marchi di lusso.

Euromonitor ha rilasciato questa settimana il suo indice Global Wealth. I cluster di clienti facoltosi non si basa solo sui valori di reddito, ma sui comportamenti al consumo e gli asset di proprietà. Solo nel mercato statunitense ci saranno 2 milioni di clienti ricchi, entro il 2020, con un reddito medio annuo inferiore a 10.000 USD ma con una ricchezza personale che vale più di un milione di dollari
Bob Chua ha commentato per Valerio Sold Out il contesto e le ultime mosse della sua azienda: <<Il SE Asia è al culmine di un’esplosione del retail online. Ha tutti gli ingredienti giusti per essere una delle regioni in più che determineranno la rapida crescita dell’e-commerce nei prossimi anni … non c’è dubbio. La chiave per noi, tuttavia, è concentrarsi sull’esecuzione e la scalabilità del progetto BlinQ, offrendo una esperienza al cliente di qualità superiore e unica>>
Potremmo dire dunque che è tutta questione di user experience e strategia di marketing ottimizzata, che si avvicina alla nuova distribuzione con soluzioni all’avanguardia in grado di competere anche con player affermati o piattaforme generaliste consolidate. Nella moda BlinQ avrà decisamente voce in capitolo.

BlinQ sta assumendo, date un’occhiata su Instagram
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