Rush hour: gli emergenti puntano sull’e-commerce

Cina, Stati Uniti e Regno Unito rappresentano oltre il 60% delle vendite globali di e-commerce nel canale B2C. Il mercato cinese è il più grande mercato in termini di volume e potenziale, ed offre al contempo esperienze di marketing all’avanguardia agli utenti grazie al suo approccio mobile first e agli investimenti dei giganti tecnologici come Alibaba, Tencent e Baidu che sfruttano i loro grandi vantaggi nella profilazione degli utenti attraverso i big data generati da ecosistemi integrati e spesso accentratori.

Il contesto competitivo si scalda intanto nei mercati dell’ASEAN, mentre i giganti della vendita al dettaglio e dell’e-commerce aumentano i loro investimenti nel tentativo di acquisire vantaggi e posizioni chiave all’interno di un’area strategica. Ma alcuni dei mercati che presentano una crescita digitale molto rapida sono davvero interessanti, come dimostrano gli ultimi dati disponibili di seguito con i valori previsti CAGR entro il 2022.

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I paesi che crescono di più in termine di vendite e-commerce al dettaglio. Dati Statista in percentuale CAGR dal 2018 al 2022

Se incrociamo questi valori con alcuni dei documenti più interessanti pubblicati di recente, come il rapporto First Data sui pagamenti e l’e-commerce transfrontaliero, possiamo facilmente individuare alcuni mercati chiave da considerare per sviluppare una strategia di marketing efficace. Abbiamo cercato di riassumerne almeno due, meno coperti ma non meno interessanti:

Indonesia: crescita record per uno dei paesi più popolosi del mondo

L’e-commerce sta crescendo costantemente come il quarto paese più popoloso del mondo, con un bilancio nel 2018 di oltre 8 miliardi di dollari (5 miliardi nella distribuzione online e 3 miliardi nel commercio social). Un flusso di entrate che proviene principalmente dalle vendite offline che passano ai canali online (70%), una sorta di shifting wave, mentre la quota rimanente può essere descritta come un flusso di nuovi acquisti indotto dalla spinta dell’e-commerce. Lazada Indonesia, Tokopedia e Bukalapak hanno generato più di 300 milioni di clic nel 2018, rappresentando oltre l’80% del traffico e-commerce lo scorso anno. L’alto potenziale risiede nella spesa media online, ancora molto al di sotto della media asiatica con circa 230 $ per utente, per la quale possono esserci decisi margini di miglioramento, anche se il tema popolazione in un mercato del genere non va sottovalutato nel prevedere i volumi. Dal punto di vista delle categorie più vendute siamo ancora in piena first wave dell’e-commerce: biglietti aerei e hotel, abbigliamento e calzature, prodotti di bellezza, che insieme generano il 40 % degli acquisti.

bukalapak

Bukalapak è una delle più grandi società di e-commerce nel Sud-Est asiatico con oltre 1 miliardo di dollari di valutazione. Fondata nel 2010 come marketplace online, si è progressivamente estesa alla fornitura di altri servizi sia per i consumatori che per le aziende ed i profili professionali, con particolare attenzione per piccole e medie imprese. Nel 2018 Bukalapak ha raggiunto 50 milioni di utenti e 500.000 transazioni giornaliere

Sudafrica: up! up!! up!!!

Gli utenti e-commerce in Sud Africa hanno raggiunto 31,8 milioni nel 2018 e si prevede che supereranno quota 40 milioni nei prossimi due anni, con una crescita delle vendite e-commerce a due cifre fino al 2020, trainata dalla moda (+ 22%) e dai mobili e prodotti per la casa (+ 16%) dati che evidenziano una struttura di mercato abbastanza evoluta in termini di categoria di prodotto. Da notare che il ricavo medio per utente si limiterà a 95/100 USD  per i prossimi cinque anni, evidenziando la necessità di focalizzare attentamente un’adeguata strategia di marketing e una leva di canalizzazione su specifici gruppi e categorie di acquisto, dato il livello basso e la crescita flat.

jumia

Jumia: il principale marketplace online africano. E’ partito dall’elettronica ma ha un catalogo piuttosto ampio con prodotti di moda e altro ancora. Ha collaborato con oltre 50.000 aziende e individui africani locali, in concorrenza diretta con alcuni attori regionali chiave come Kilimall in Kenya e Konga in Nigeria. Ppossiede il rivenditore di abbigliamento Zando in Sud Africa ed ha una presenza importante in 14 paesi africani. Ha recentemente chiesto l’approvazione della Securities and Exchange Commission (SEC) degli Stati Uniti per fare un’offerta pubblica iniziale (IPO) sul New York Stock Exchange (NYSE). L’offerta pubblica darà uno dei suoi maggiori azionisti, MTN, l’opportunità di vendere circa $ 600 milioni (R8.6 miliardi) in azioni

[Header Photo by frederik danko on Unsplash]

 

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