Kudo3D è una startup californiana che progetta e produce stampanti 3D professionali. La particolarità rispetto agli altri produttori è tutta in un sistema brevettato di self-peeling che consente di raggiungere risoluzioni elevatissime con l’accuratezza di micron o simili. Si tratta di una evoluzione delle tecniche di stereolitografia (qui una definizione) sviluppata dal fondatore Tedd Syao che ha costruito il suo primo prototipo nel garage di casa, per poi fondare la sua startup e concludere in soli due minuti (!) una campagna di crowdfunding su Kickstarter che ancora fa parlare di sé.

Le stampanti 3D Titan di Kudo3D: le funzioni proprietarie brevettate e l’altissima risoluzione sono asset competitivi senza rivali sul mercato. Qui c’è il potenziale disruptive di questa startup californiana
Siamo riusciti ad avere un’intervista, e fare qualche domanda sull’azienda, sulle prossime tappe di Kudo3D e sul mercato della stampa 3D in generale, con tutte le conseguenze di impatto sulle varie applicazioni industriali o professionali.
Come è nata la tua idea? Ho letto un articolo sull’Economist “la terza rivoluzione industriale” ed ho cominciato a credere che la produzione diversificata sia il futuro dell’industria manifatturiera. Considerata la mia solida esperienza nella fotolitografia per il processo di produzione dei semiconduttori, ho deciso di concentrarmi su una tecnologia molto simile come la stereolitografia e sviluppare una stampante prototipo nel garage di casa mia.
Come sei riuscito a gestire la prima fase di sviluppo e di funding? La mia famiglia mi ha supportato all’inizio, oltre ai miei fondi personali, ma i due round di crowdfunding su Kickstarter hanno avuto molto successo e sono stati fondamentali. Al momento stiamo comunque cercando l’investitore esterno giusto per fare un passo avanti.

Un’occhiata ai dati (Forbes) per il solo segmento stampanti 3D siamo arrivati a 7,3 miliardi di dollari di dimensione del mercato nel 2017. Mentre Oerlikon prevede un aumento di due volte e mezzo del mercato entro il 2021, includendo anche servizi e software
Cosa avete di diverso rispetto alla concorrenza? Noi siamo specializzati in stampanti tridimensionali che hanno una risoluzione ultra-elevata, e siamo riusciti as arrivare ad una precisione tra i 10 e i 20 micron. Abbiamo attualmente un progetto di R&D per riuscire presto ad arrivare a risoluzioni inferiori ai 10 micron, una soglia che apre innumerevoli opportunità di mercato ed applicazione soprattutto nel biomedicale.
I prossimi passi? Nel 2019 rilasciamo tre nuovi modelli di stampanti: Micro per i microfluidi, Dent per le applicazioni odontoiatriche e Titan 3 per l’ingegneria e la progettazione industriale. I primi due sono già nella fase avanzata della prototipazione e in due mesi riusciamo ad essere sul mercato con il prodotto finale. Il terzo lo dovremmo mettere sul mercato alla fine del prossimo anno.
Un programma ambizioso. Guardando al resto della industry, quali sono le tendenze che, secondo voi, andranno a ridefinire il mercato della stampa 3D? Ne vedo tre su tutti: il primo è la necessità di muoversi verso i settori dei servizi, il secondo è spostare il proprio business sulla sostituzione graduale delle tecniche di produzione industriale tradizionali, infine la sfida sui materiali, per espanderne il ventaglio di disponibilità.
Oerlikon nei suoi dati vede un aumento, solo per i settori software e servizi per la stampa 3D, del 2.5x entro il 2021 in termini di ampiezza del mercato della stampa 3D. Dov’è secondo te il potenziale maggiore? Di sicuro nei settori che hanno a che fare con la produzione industriale e con il comparto biomedicale, quest’ultimo soprattutto grazie alle nuove applicazioni che si rendono possibili.
Quali sono tre startup che a tuo avviso stanno fornendo un contributo insostituibile all’innovazione del settore*? Formlabs, un’azienda del Massachusetts che sviluppa e produce tecnologia per la stampa 3D fondata nel 2011 da tre studenti del MIT. Carbon che lavora nell’intersezione tra hardware, software e la cienza molecolare combinando materiali ad alta prestazione ingegneristica e con risoluzione eccezionale ed una grande rifinitura delle superfici. Infine 3Dhub che è il più grande network di servizi per la manifattura, con servizi di stampa 3D, CNC machinery, injection molding e molto altro.

Non male: un vaso stampato in 3D con le loro macchine
*le descrizioni delle aziende sono aggiunte dell’autore