Build Republic: design all’ultimo grido direttamente da Hong Kong

Il Salone del Mobile di quest’anno è stato imperdibile. Oltre all’incremento dei visitatori e degli operatori stranieri, il Salone Satellite ha espresso con energia i nuovi trend del design internazionale grazie al contributo di oltre 650 giovani e 1.700 imprese da tutto il mondo. Abbiamo già visto le soluzioni proposte da Build Republic, che hanno riscosso grande successo al Satellite, e che hanno lanciato alla ribalta internazionale la giovane realtà capitanata da Jervis Chua già vincitore di diversi riconoscimenti internazionali e designer che ha rivoluzionato brand come Samsung, LG, Mont Blanc e  molti altri.

Jervis Chua

Jervis Chua

Abbiamo avuto modo di fare una chiaccherata molto interessante con Jervis riguardo ai progettti futuri, ai trend del design internazionale e…la sua visione è da non perdere!

Quando hai deciso di lanciare Build Republic?

Ho deciso dopo aver visitato il Salone Satellite per diversi anni: ho vissuto a Milano dal 2010 al 2013, ed ho avuto modo di assistere all’incremento di visitatori da Cina, Corea, Taiwan: tutti esprimevano con grande passione il proprio design contribuendo con grande trasporto alla propria design scene nazionale. Mi infastidiva decisamente non vedere designer da Hong Kong, considerando che una metropoli tra le più eterogenee e cosmopolite del mondo meriti decisamente di essere raccontata attraverso il design. Per questo ho deciso di cominciare l’avventura di Build Republic con la speranza che ci fosse almeno una voce interessante da Hong Kong al Salone del Mobile.

Abbiamo notato un interessante incremento nei visitatori internazionali e professionali al Salone Satellite di quest’anno. Come descriveresti la tua esperienza al Satellite?

E’ stata un’esperienza divertente e molto importante, perchè mi ha consentito di entrare in contatto con una grande varietà di visitatori che mi hanno offerto le prospettive culturali più disparate sul mio lavoro. Sono stato in grado di verificare sul campo come sia possibile che ciò che funziona nel contesto culturale di Hong Kong possa essere rilevante anche altrove.

Ci ha colpito molto la collezione UOOK che avete presentato nel vostro stand. Qual è la filosofia che anima il progetto? Qual è il tuo punto di vista sulle tendenze più innovative del design? 

La filosofia che anima il nostro progetto è esprimere il concetto di Hong Kong Design attuale facendo nostre le potenzialità che può riservare il futuro: un concept che vada oltre gli archetipi Cinesi che hanno a che fare con la storia millenaria oppure gli stereotipi come i dragoni, i personaggi cinesi o altro. Il nostro approccio alle soluzioni UOOK parte dalla considerazione dello stile di vita quotidiano dei cittadini di Hong Kong e dalla considerazione dei problemi che si trovano ad affrontare. Hong Kong è celebre nel mondo per i propri spazi immobiliari costosissimi, pertanto l’efficienza nell’impiego degli spazi diventa prioritaria. Da qui l’idea di proporre il tavolo/stool UOOK: un elemento d’arredo che può crescere insieme a noi e al nostro stile di vita, per esempio quando la famiglia si allarga e mutano le esigenze. In uno scenario tradizionale, ad Hong Kong dovresti gettar via l’arredamento precedente per far spazio a nuove soluzioni perché nessuno ha spazi superflui o aggiuntivi. Con UOOK non succede: puoi acquistare altri moduli ed assemblarli per costruire una scaffalatura per avere più spazio. Se dai una festa, puoi smontare velocemente la scaffalatura per avere sgabelli extra per gli ospiti.

il tavolo e gli stool della UOOK collection

Il tavolo e gli stool della UOOK collection

L’altro prodotto che abbiamo proposto è il wall organizer UOOK, che nasce dalla considerazione di come i muri siano spazi inutilizzati in città ad altissimo dinamismo e densità abitativa come Hong Kong. Abbiamo quindi realizzato un elemento che riflettesse la necessità di essere modificato e adattato a nuove esigenze molto velocemente, con la stessa flessibilità della nostra vita quotidiana.

Guardando al futuro siamo convinti che la stampa 3D sarà la soluzione perfetta, che consentirà a tutti di ottenere immediatamente un prodotto su misura per le proprie esigenze, direttamente sulla propria scrivania. Nel futuro la relazione tra designer e cliente sarà simile a quella con il fabbro nei tempi andati. I designer saranno in grado di venderti una soluzione piuttosto che un prodotto statico, riuscendo anche a revisionare le proprie creazioni con un’utenza in grado di scaricare gli aggiornamenti software o gli upgrade nel corso del tempo. Abbiamo voluto esprimere questi orizzonti piuttosto che creare un prodotto comune, perciò abbiamo progettato un organizer altamente focalizzato sulla funzione con un design molto minimale.

Qual è la soluzione più interessante che hai visto al Salone di quest’anno?

Sono persuaso che il trend più interessante sia rappresentato dalla tecnologia. Il concept più interessante al Salone Satellite di quest’anno è stato, secondo me, Momentum di Kappes (Giappone) [l’articolo su Design Boom e il video mostrano il prodotto, che ha avuto molto successo al Salone] seppure non sia un vero e proprio articolo d’arredamento e sia un po’ fuori target per il Salone. La sfida è liberare l’immaginazione e trovare il modo di implementare la tecnologia nell’arredamento per renderlo unico e migliore. Lo scopo è evitare di produrre l’ennesima sedia, perché il mondo non ha realmente bisogno dell’ennesima sedia!

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Qual è il futuro di Build Republic? State lavorando a nuovi progetti? Come vedi Build Republic fra 2 anni?

Build Republic continuerà a lavorare per esprimere l’identità dell’Hong Kong design. Lavoreremo duro per trovare le risposte giuste che guardino all’Hong Kong design superando il nostro passato. Il nostro sogno più grande è fare in modo che le persone si riferiscano all’Hong Kong Design con la stessa facilità con cui si parla di design scandinavo, italiano o britannico.

Quali sono stati i risultati più incoraggianti che avete ottenuto? Le difficoltà più grandi?

Essendo un design studio molto giovane il nostro primo traguardo è senza dubbio il Salone Satellite, il nostro miglior risultato finora. La parte più difficile del lavoro è riuscire a trasmettere ai produttori la nostra visione, considerando che per loro non è importante il design in quanto tale ma soprattutto la possibilità di comprendere come il nostro design possa trasformarsi in un business di successo.

2 risposte a “Build Republic: design all’ultimo grido direttamente da Hong Kong

    • Grazie Anna! Il Salone di quest’anno aveva decisamente una marcia in più. Sia in termini di afflusso che di contenuti. Alcune novità al Satellite mostrano davvero in che direzione sta andando il design. L’intervista a Jervis Chua di Build Republic che ho appena pubblicato trasmette una visione decisamente all’avanguardia.
      Tu hai visitato il Salone? Cosa ti ha colpito di più?

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