SACE ha presentato la scorsa settimana a Milano l’attesissimo REthink: il nuovo report sull’export Made in Italy nel periodo 2014-2017. Interessante approfondire i mutamenti nei mercati di destinazione delle imprese esportatrici italiane, che hanno progressivamente adattato il proprio orientamento commerciale verso i mercati emergenti e di nuova affermazione a scapito delle destinazioni “domestiche” europee. Su tutti spicca (nel grafico) il boom dell’Africa Subasahariana. Un mercato decisamente interessante dove diverse aziende si sono già dirette con successo e che, per il settore design e contract offre opportunità concrete soprattutto quest’anno con Cape Town capitale mondiale del design.
L’aspetto più interessante delle previsioni per il prossimo triennio è senza dubbio l’impatto delle attuali dinamiche di crescita sul settore lusso, che si prevede in crescita per un tasso medio del 7,9%. Numeri che ricordano performance trainanti per diverse imprese d’eccellenza del Made in Italy dei bei tempi e che delineano spazi interessanti di business nell’immediato futuro per molte aziende che hanno saputo superare il guado dell’internazionalizzazione.
La qualità è la forza trainante, che viene espressa nelle due tendenze emergenti sul mercato internazionale del lusso: la affermazione di elementi innovativi come la personalizzazione estrema dei prodotti e la maggiore attenzione nell’adeguamento dell’offerta ai gusti del consumatore nei mercati emergenti.
Tendenze fondamentali in un mercato destinato a raggiungere, secondo il rapporto, un volume di 250 miliardi di dollari nel 2016 con una crescita del 15,2% solo rispetto al 2013, con un boom per i prodotti dell’absolute luxury (privi di logo, di eccellente fattura e qualità dei materiali) e della gioielleria di fascia altissima.
Una quota rilevante del mercato e degli incrementi previsti vedrà protagonista anche il settore arredamento/design che sta individuando, nel canale del contract internazionale e delle commesse chiavi in mano, un interessante traino sia nei risultati commerciali che nello sviluppo dell’azienda rispetto ai competitor già internazionalizzati. Un canale che, come abbiamo visto nel caso di Dubai Expo 2020 e dei 27 miliardi di dollari di progetti chiavi in mano, diventa sempre più determinante anche nel dettare le tendenze di stile e design grazie al ruolo chiave dei grandi studi di architettura ed interior design globali.
Interessante anche uno sguardo alla bussola delle opportunità elaborata nel report riguardo ai nuovi assetti geografici dell’export italiano: nel grafico i mercati acquisiti rappresentano le destinazioni consolidate sia in termini di crescita relativa che di livello delle vendite, mentre i nuovi mercati sono caratterizzati da trend di crescita elevati e dinamici con un livello delle esportazioni ancora basso. Le aziende che stanno intercettando questi segmenti di mercato, nel medio termine possono raggiungere risultati concreti determinanti e garantirsi posizioni di mercato di assoluto vantaggio rispetto ai newcomers.
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