Assange deve consegnarsi alle autorità?

Il fondatore di WikiLeaks è ormai da giorni nell’ambasciata dell’Ecuador a Londra che gli ha offerto asilo, per sfuggire al mandato di cattura emesso dalla Svezia ed eseguito dal Regno Unito dopo diverse udienze e ricorsi legali.

Ad oggi l’ambasciata è presidiata 24 ore su 24 da van della polizia britannica che intende eseguire l’arresto qualora Assange mettesse piede sul suolo britannico uscendo dall’ambasciata ecuadoriana. Sui maggiori quotidiani internazionali si sono susseguite opinioni, ricostruzioni, e articoli della più varia natura con una diffusa confusione riguardo alla reale attendibilità dei rischi paventati dal leader di Wikileaks, che afferma di voler sottrarsi al mandato di cattura emesso qualora non riceva garanzie ufficiali dal governo svedese di non essere estradato in USA.

Alcune puntuali cronistorie della vicenda sono state pubblicate su Il Post, su l’Espresso. Mentre minuziose ricostruzioni delle accuse di molestie sessuali mosse ad Assange compaiono su MSNBC.com.

A seguito dell’asilo concesso dall’Ecuador ad Assange, la vicenda ha visto un dibattito infuocato tra coloro che sostengono la fondatezza dei timori espressa dal  suo team legale, e chi argomenta invece la necessità di fare chiarezza dinanzi alle autorità svedesi riguardo alle accuse che gli vengono formulate. Un autorevole appello dei registi Michael Moore e Oliver Stone è stato pubblicato sul New York Times ed ha alimentato i timori di un’estradizione in USA che, secondo alcuni proclami di esponenti di entrambi gli schieramenti politici americani,  porterebbe ad un giudizio del giornalista per spionaggio e terrorismo applicando le normative speciali promulgate a seguito dell’attacco alle Torri Gemelle.

In realtà occorre fare chiarezza sugli aspetti giuridici della vicenda, chiarendo alcuni punti fermi oltre a far piazza pulita di miti legali come ha tentato di fare il New Statesman:

  • Assange è oggetto di un mandato di cattura europeo, che il Regno Unito intende eseguire a seguito dei ricorsi presentati dal suo team legale, e delle diverse udienze che hanno portato all’ingiunzione di presentarsi dinanzi alla corte svedese. Tecnicamente non c’è alcuna estradizione: dal 2004 questo strumento di polizia giudiziaria rende esecutivo un arresto in tutto il territorio dell’UE.
  • Nessun esponente svedese, governativo o giudiziario, potrà mai concedere ad Assange la garanzia di una “immunità da estradizione”. E’ una figura inesistente in qualsiasi ordinamento giuridico e, qualora il governo svedese si pronunciasse in tal senso, non sarebbe vincolante per il potere giudiziario come in qualsiasi ordinamento democratico.
  • I timori, paventati anche nell’appello dei due celebri registi USA, di essere estradato in USA o processato rischiando la pena capitale, sono parzialmente infondati. La Corte Europea dei diritti umani impedisce l’estradizione di un imputato qualora rischi la pena di morte nel paese di destinazione. Alcuni hanno ampiamente ed ottimamente argomentato rischi per la tutela dei suoi diritti di imputato e detenuto in Svezia (Giornalettismo) riepilogando anche i tratti salienti della linea difensiva.

Tutto considerato è a mio avviso opportuno trovare una via di uscita dallo stallo attuale: Assange non può chiedere l’impossibile ed intanto sottrarsi alle normative che, oltre a sottoporlo ad un regolare processo, ne tutelano i diritti e le garanzie legali.

Le accuse non riguardano la sua pur controversa attività di giornalista e fondatore di un portale così inviso agli stati come Wikileaks, ma il suo comportamento come cittadino in situazioni di rilievo penale.

Consegnarsi alle autorità significa affidarsi alle garanzie, anche nel diritto europeo, che lo tutelano dai timori sinora paventati.

Una richiesta concreta ed opportuna sarebbe appellarsi alle autorità politiche europee affinché vigilino sulla corretta applicazione delle norme democratiche vigenti. Sarebbe una mano tesa ed una via percorribile rispetto allo stallo attuale e al trincerarsi in un’ambasciata compiacente.  Se WikiLeaks lavora per la trasparenza, un gesto cristallino sarebbe un incoraggiante segnale di coerenza.

Una risposta a “Assange deve consegnarsi alle autorità?

  1. Complimenti. Una riflessione molto equilibrata e con senso della realtà. Non è facile trovarne in questi giorni. A volte la passione politica, l’adesione a cause importanti rende ciechi e spinge ad assumere posizioni che, a ben vedere, sono in contrsto proprio con quei valori in cui si dice di credere. Ho apprezzato.

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